Ecco come la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, promulgata dall’UNESCO nel 2003 e ratificata dall’Italia nel 2007, definisce il suo oggetto :
Per “patrimonio culturale immateriale” s’intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui – riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d‘identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana. Ai fini della presente Convenzione, si terrà conto di tale patrimonio culturale immateriale unicamente nella misura in cui è compatibile con gli strumenti esistenti in materia di diritti umani e con le esigenze di rispetto reciproco fra comunità, gruppi e individui nonché dello sviluppo sostenibile.” (Art.2)
Per la Convenzione, sono le comunità, i gruppi e gli individui portatori di conoscenze, pratiche e capacità i primi protagonisti nel processo di produzione e trasmissione culturale. La storia di AGA e del festival Tocatì assume un rilievo esemplare alla luce di questo scenario. Da un gruppo di giocatori organizzati in associazione culturale nasce un movimento che vuole rigenerare il rapporto con la città e con i territori in quanto luoghi di appartenenza. L’associazione si rivolge alle politiche locali, negozia le condizioni per rendere concreta la volontà di continuare a giocare in città, con e per la città. AGA si collega poi con altre comunità, progetta un Festival e attiva reti internazionali. Il grande viaggio del patrimonio nel mondo globale ha molte storie da raccontare. La storia di Tocatì è una di queste.
Il progetto del Tocatì e il suo lungo viaggio interessano all’UNESCO a tal punto che dal 2016 ha concesso il suo patrocinio al Festival evidenziando il rapporto tra la salvaguardia di giochi e sport tradizionali in quanto patrimonio culturale immateriale, come evidenzia la direttrice generale Irina Bokova nelle sue lettere del 9 Agosto 2016 il cui focus è proprio sul Patrimonio Culturale Immateriale e quella del 7 Giugno 2017, in cui si concentra in particolare sul valore del gioco e dello sport tradizionale.
FONTE: www.tocati.it